La Fotografia nel sociale
SINDROME DI WILLIAMS
UNIAMO FIMR è la Federazione delle associazioni di pazienti affetti da malattie rare

Sarah
15 Marzo 2020 Diagnosi&Terapia 14 Marzo 2020 Diagnosi&Terapia
 All’interno della vasta comunità
 delle persone con Malattia
 Rara esistono più di 8.000
 patologie, come la Sindrome
 di Williams, patologia genetica rara
 caratterizzata da una delezione sul
 cromosoma 7.
 Uno dei geni mancanti è quello dell’elastina:
 questo comporta per le persone
 affette problemi al cuore al momento
 della nascita, ma anche lassità di
 tessuti e ernie.
 Molti bambini vengono operati entro
 i primi anni di vita per stenosi sopravalvolare
 aortica, caratteristica della
 patologia. Altri hanno una stenosi
 polmonare che tende a regredire con
 il crescere dell’età. Rari sono i casi
 di bambini senza nessuno di questi
 problemi; grazie a questa caratteristica
 l’età media della diagnosi si è
 abbassata molto, per una forte sensibilizzazione
 delle persone nei reparti
 di cardiochirurgia, che al riscontrare
 questo tipo di problematica associata
 ad una facies caratteristica formulano
 subito il sospetto diagnostico.
 SINDROME DI WILLIAMS
 UNIAMO FIMR è la Federazione delle associazioni di pazienti affetti da malattie rare
 Le persone con SW hanno alcuni tratti
 del viso caratteristici: orecchie basse,
 naso camuso, guance paffute, labbra
 prominenti, occhi dalla caratteristica
 iride stellata. Il quadro clinico caratteristico
 comprende inoltre la possibilità
 di diverticoli anche in età pediatrica,
 disturbi gastro intestinali, a volte associati
 alla celiachia. Problemi tiroidei,
 ai reni, aorta tricuspide, ipertensione
 in età adulta, piedi piatti, tendini accorciati
 e ipersensibilità ai piedi sono
 ulteriori caratteristiche che dovrebbero
 indurre il sospetto diagnostico.
 Molti bambini sviluppano problemi
 alla spina dorsale che portano alla
 necessità di un busto.
 A volte si riscontra la Sindrome di Arnold
 Chiari.
 Possono sviluppare problemi di sovrappeso,
 o al contrario sottopeso cronico.
 In quest’ultimo caso vanno indagate
 patologie gastrointestinali.
 Nei primi anni di vita può esserci ipercalcemia,
 iperacusia e difficoltà visuospaziali.
 Si riscontrano disturbi del
 sonno e nell’alimentazione, oltre che
 problemi di motricità fine. Su questo
 aspetto si può lavorare con adeguata
 terapia abilitativa.
 La SW è accompagnata da ritardo
 mentale e psicomotorio, da lieve a
 grave, spesso con comorbilità con
 l’autismo. I bambini sono quasi sempre
 iperattivi, con difficoltà di concentrazione;
 traggono indubbio giovamento
 da terapie neuropsicomotorie e logopediche
 da iniziare quanto più precocemente
 possibile.
 Alcune persone con SW hanno l’orecchio
 assoluto: questa caratteristica
 li porta ad essere molto attratti dagli
 strumenti musicali e dalla musica in
 genere.
 Alcuni tendono ad essere ecolaliche,
 a ripetere compulsivamente una serie
 di gesti stereotipati, con una capacità
 di sostenere una conversazione abbastanza
 limitata. Generalmente socievoli,
 non sanno garantire un adeguato
 comportamento sociale in alcuni casi
 e circostanze.
 Per informazioni: Associazione Persone Sindrome di Williams Italia, www.apwitalia.org , 3404769379
 Facebook APW Italia – Persone Williams
 Due occhi grandi di un bellissimo color azzurro, ma che non sorridevano mai. “Nessun genitore può essere pronto ad
 una situazione nuova, ma la diagnosi, “sindrome di Williams” arrivata al suo primo anno di età, è stata – racconta
 la mamma Paola – come una liberazione. Ho visto un futuro quando siamo entrati in contatto con altre famiglie
 che avevano figli con le stesse difficoltà; la conoscenza ci ha dato tranquillità e la possibilità di voltare pagina
 con la convinzione che da quel momento avremmo potuto aiutarla.” Sarah Fassio, dodici anni di Genova, è una
 ragazza solare che ha imparato ad essere determinata: “Il carattere forte è stato un suo punto di forza. Non vuole
 che ci sostituiamo a lei, ci impedisce di farlo perché ha ben chiaro quali sono i suoi obiettivi”. Per un problema
 cardiaco legato alla sua condizione genetica, Sarah all’età di otto anni è stata operata al cuore: “Avevo paura di
 perderla, nonostante fosse così piccola era consapevole di cosa le stava accadendo: è stata coraggiosissima ed
 ha dato lei forza a tutti noi. L’intervento ci ha dato un nuovo stimolo e le ha permesso di riprendere a fare sport”.
 L’opportunità di misurarsi con i suoi sforzi
 “E’ tornata così in vasca, nella piscina dove aveva già precedentemente frequentato un corso di acquaticità, poi
 lezioni individuali ed infine all’interno di un gruppo ma con un sostegno: “Sarah, che aveva imparato a nuotare
 bene, trovava però sempre meno gratificazioni perché non aveva l’opportunità di misurarsi con i suoi sforzi e faticava
 a creare relazioni all’interno di una squadra che cambiava continuamente. Tramite una mamma della nostra
 Associazione, “Persone con la Sindrome di Williams”, conosciamo Special Olympics e lo “Special Team Genova”.
 Nonostante il nuoto possa essere inteso come uno sport maggiormente volto all’individualismo, Sarah è entrata sin
 da subito a far parte di una squadra guidata da tecnici preparati che l’hanno stimolata nel modo giusto. Le stesse
 gare iniziano sempre con la presentazione della squadra, cosa che le fa pensare che quando vince lei vincono
 anche le sue compagne. Attraverso Special Olympics ha avuto la possibilità di misurarsi alla pari, di essere se
 stessa, creandosi, come mai prima, un’identità”.
 La storia di Sarah:
 “I nostri figli non sono la patologia”
  PH di : Veruschka Verista
 (Cuneo Fotografia)
 
							
